Trovo che questa scena mostri una tale disperazione da poter essere adatta a rappresentare tutta la crudeltà che c'è nel calpestare la vita di altre persone, tutta la somma degli strappi violenti che l'umanità ha inflitto e subito. E che continua a influggere e subire.
Tant'è che poi Malefica diventa fredda e disumana, come accade da sempre in questa ininterrotta catena di ferocia subita che diventa ferocia inflitta, quando non si ha modo di rielaborarla. (Ma lei poi riuscirà a risvegliare in sé i sentimenti e la gioia che la contraddistinguevano).
Dei libri di Primo Levi, quello che mi ha sempre colpito maggiormente è "I sommersi e i salvati", poiché in esso vengono descritti con grande precisione gli abitanti di quella che lui chiama la zona grigia, vale a dire tutti i prigionieri che avevano conquistato per sé un rango (non solo di kapò) che li metteva nella posizione di fare del male ad altri prigionieri. In modo più preciso, a rovesciare su di loro il male subito e la completa e fredda focalizzazione sulla propria sofferenza. In sostanza, il perfetto risultato dell'opera di disumanizzazione voluta da Hitler: non viene sterminata solo la persona, ma la sua essenza di essere umano.
Primo Levi ha anche scritto più volte che la storia dei lager viene raccontata da chi non ne ha scandagliato il fondo, poiché la maggior parte dei sopravvissuti è costituita da persone che in qualche modo, per abilità personali o semplice fortuna, si sono trovati in circostanze leggermente migliori. Quindi non ci è dato sapere se persone sottoposte a privazioni peggiori siano riuscite a mantenere vivo quel seme di umanità che ha permesso loro di abbracciare la missione di raccontare al mondo ciò che avevano vissuto.
Di certo sappiamo che almeno una persona è andata incontro a questa voragine con tutta l'intenzione di fare del proprio meglio per portare un po' di luce nel buio più totale, fermamente decisa a rifiutarsi di uccidere tutto ciò che di bello c'era in lei.
Etty Hillesum non è sopravvissuta,ma sopravvive il suo diario.
E a me piace pensare che se fosse riuscita a tornare sarebbe stata simile a Ruth Gordon in Harold e Maud.
Sì, è bello pensare che qualcuno possa tornare dall'inferno e dire di averci trovato i diamanti sul fondo. Alle persone forti e fortemente umane può accadere, se hanno abbastanza fortuna.
Però sarebbe ancora più bello pensare che dopo millenni di massacri, e di crudeltà e indifferenza sempre più raffinata, si possano finalmente mettere da parte gli interessi economici e il proprio ego, rimescolare tutte le carte, e smettere di lasciar morire la gente come se non avessero un nome, un cuore, un universo intero dentro di sé.
(Post troppo emotivo e poco ragionato? Chissenefrega! È la reazione emotiva quella che può fare da detonatore per cambiare le cose).
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